lunedì 10 novembre 2008

3 BENEFICI IMPORTANTI del CONTROLLO di GESTIONE per UN BUSINESS ON LINE


Il controllo di gestione, definito anche controllo direzionale, è una funzione aziendale che si occupa, attraverso strumenti informatici analitici, di verificare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa.

L’imprenditore, in qualunque settore operi, si prefigge vari traguardi da raggiungere in termini di profitto: aumentare la vendita dei suoi prodotti o dei servizi erogati, conquistare nuove aree di mercato o introdurre nuove linee di prodotto, il tutto in un certo lasso di tempo.

In una prima fase, quindi, pianifica e progetta il suo business, ne stima la portata e ne traccia i confini. Con il trascorrere del tempo prefissato, si giunge al dunque, cioè a dover controllare i risultati.

Con quali strumenti è possibile farlo? E a quali persone delegare la funzione?

Cominciamo da quest’ultima: per il compito che deve svolgere, essa deve essere affidata a un organo di staff che nell’organigramma aziendale opera in stretto contatto con la direzione e si interfaccia con i vari uffici (amministrazione, commerciale, logistica) proprio perché tutte le persone concorrono con il loro lavoro al raggiungimento delle mete stabilite.

Gli strumenti operativi devono essere compresi nel sistema informativo aziendale: al riguardo esistono dei prodotti di Business Intelligence (B.I.) che permettono di calcolare dei valori indicativi e il loro scostamento con il valore dell’obiettivo prefissato.

Ma a fianco dell’informatica, deve essere presente una cultura aziendale volta ad analizzare i vari processi aziendali al fine di ottimizzarli e di renderli più efficienti. In questi termini può essere espressa la vera INTELLIGENZA di un BUSINESS.

Quindi è un problema prima di tutto culturale, di idee e di valori ed è proprio nei momenti di CRISI, inteso come momento di CAMBIAMENTO, che le NUOVE IDEE possono fare la differenza.

Produrre nuove idee, insomma in una parola INNOVARE, evolvere e trasformarsi per progredire.

Anche in un’impresa ON LINE, il controllo di gestione assume lo stesso valore: Internet possiede tutte le informazioni e i dati per poter applicare il modello analitico di controllo al proprio business così da poter ottenere i benefici più importanti.

I 3 BENEFICI PIÙ IMPORTANTI

aumentare la COMPETITIVITÀ COMMERCIALE
conoscere il COMPORTAMENTO D’ACQUISTO dei clienti, la loro domanda
valutare la REDDITIVITÀ delle campagne di marketing

In una parola… PREDIRE il cambiamento!!!

venerdì 10 ottobre 2008

I BENEFICI del CONTROLLO di GESTIONE sulle STRATEGIE di MARKETING

Il controllo di gestione viene fatto sul dato a consuntivo dell’amministrazione aziendale, sul passato e sulla storia dell’azienda.
Passato, presente e futuro: bisogna acquisire una visione dinamica della gestione affinché l’analisi possa portare dei benefici e possa definire una strategia indirizzata a produrre valore.
Introdurre, nel concetto di gestione, l’elemento dinamico significa considerare la variabile del cambiamento come fattore quanto più reale e tangibile.
Rendiamoci conto che la “staticità” oggi più di prima è solo un’illusione, una convenzione a volte solo un pretesto perché si ha paura o non si hanno gli strumenti per affrontare il cambiamento.
Ma se riusciamo a trasformare la paura in un’opportunità di crescita, allora possiamo utilizzare gli schemi del controllo di gestione per delineare dei confini, ma anche per vedere oltre.
Il cambiamento in passato era più lento, ora è veloce perché influenzato dalla presenza di nuove tecnologie di comunicazione, da Internet che accorcia le distanze geografiche e temporali.
Erroneamente si crede che il controllo di gestione o contabilità analitica sia una “perdita di tempo e di soldi” che si possa esiliare in una funzione marginale o addirittura eliminare visto che fiscalmente non è obbligatorio!
Male! Perché così facendo si perdono tutti i benefici che la gestione di una analisi può produrre.
Uno studio minuzioso del mix degli strumenti, che il management può utilizzare per influire sulle vendite, è quanto mai indispensabile.
Secondo la formulazione tradizionale, il Marketing Mix è contrassegnato da

4 “P”:
Prodotto
Prezzo
Punto di vendita
Promozione

Philip Kotler, il maggior esperto al mondo nelle strategie di marketing, afferma che “le P possono interscambiarsi come fattori di traino delle vendite” e che “per un’efficace azione di marketing è necessario gestire il Marketing Mix in modo INTEGRATO. Il problema è che in numerose imprese la responsabilità dei vari elementi del mix spetta a persone o dipartimenti diversi” che spesso, aggiungerei, non comunicano tra di loro o sono in disaccordo!!!

Bisogna applicare un “COCKTAIL” per una strategia adeguata, personalizzata, vincente e se questo non è ESPLOSIVO è indispensabile RIMESCOLARLO!!!

venerdì 19 settembre 2008

IL RITMO DEL CAMBIAMENTO

Ciao Carlo,
la frase nel tuo post Liberta’, Etica ed Economia della Saggezza che dice “La felicità non è una creazione, ma una scoperta dell’uomo” mi ha fatto riflettere...

Felicità come scoperta di se stessi e della propria natura umana che vivendo cambia, cambia aspetto e cambia idee e noi abbiamo la grande fortuna di poter scegliere per adattarci al mondo che ci circonda e così cambieranno gli strumenti, lo scenario, gli attori, ma l’obiettivo rimarrà sempre e solo quello di creare valore per se stessi e per gli altri.
Anche l’imprenditore, come uomo, dovrebbe “fare i conti” ogni giorno con il cambiamento e con “l’accelerazione del suo manifestarsi” (Philip Kotler nel libro “Il marketing secondo Kotler”), dovrebbe osservare il mondo che lo circonda per cercare di capirlo e conoscerlo fino al punto di potersi FIDARE, non tanto per dominare e controllare gli altri ma per potersi fidare degli altri al fine di crescere insieme verso traguardi di VALORE.

A questo punto, penso che il valore di un’azienda non si identifichi solo con il profitto che deriva dalla differenza tra costi e ricavi del conto economico: il Mitico “Profitti e Perdite” che gli insegnanti di ragioneria ci illustravano nel Bilancio d’Esercizio, ma penso che il valore possa andare oltre.
Un VALORE che non è dato solo dalla semplice somma aritmetica, ma che è MAGGIORE della somma per la presenza di SINERGIE che scorrono come “linfa vitale” tra le linee schematiche e di gerarchia dell’organizzazione aziendale.
E allora, perché non decidere di cambiare L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE affinché questa linfa possa scorrere senza ostacoli?

Per rispondere a questa domanda, riporto una parte scritta da Philip Kotler nel libro che ho già citato:
Richard Love della Hewlett-Packard osserva: “Il ritmo del cambiamento è così rapido che la capacità di cambiare costituisce oggi un vantaggio competitivo”. Ma l’abilità a cambiare richiede l’abilità ad apprendere. Peter Senge e altri hanno popolarizzato il concetto di “ORGANIZZAZIONE CHE APPRENDE” (La quinta disciplina: L’arte e la pratica dell’apprendimento organizzativo).
Non deve costituire motivo di meraviglia il fatto che imprese come Coca Cola…abbiano istituito direzioni centrali preposte alla conoscenza, alla formazione o al capitale intellettuale.
I dirigenti preposti a questi organi hanno il compito di realizzare dei sistemi di management della conoscenza in grado di stimolare l’apprendimento da parte dell’impresa circa le tendenze e gli sviluppi che riguardano i consumatori, i concorrenti, i distributori e i fornitori.

quindi per concludere… Yogi Berra (campione di baseball americano)
“Se nella vostra azienda non vi sentite inseguiti da animali feroci, cercate di darvi una mossa!”

E’ il RITMO DEL CAMBIAMENTO!!!

lunedì 8 settembre 2008

LE NUOVE REGOLE DEL GIOCO

Salve,
sono lieta di aprire questo Blog di consulenza strategica in "forma epistolare". Ovvero, di seguito, voglio riportare una risposta che ho trasmesso via mail qualche giorno fa a
Carlo D'Angiò, della Carlo D'Angiò Communication perché mi ha fatto riflettere sulla nostra situazione attuale....

Ciao Carlo,
un paio di settimane fa circa, ho ascoltato la conferenza sul Nuovo Lavoro Intellettuale ed oggi anche le rivelazioni parte I e II, cosa dire... i nuovi concetti proposti sono innovativi, rivoluzionari e potenti, perché descrivono le nuove regole di comunicazione PRESENTI ADESSO nel mercato del lavoro. E' vero siamo, dal punto di vista economico, in una fase di recessione anzi oserei dire STAGNAZIONE. Mi ricordo di aver studiato all'Università di Economia e Commercio, durante i lontani anni '90, le fasi del ciclo economico:ripresa - espansione - declino - recessione... ma all'epoca non avrei mai pensato di vivere negli anni successivi sulla mia pelle gli effetti così devastanti di una recessione...Ma in tutto questo, è anche vero che nella fase di recessione e stagnazione sono GIA' PRESENTI I "GERMI" DELLA RIPRESA!!! perché, se così non fosse, non sarebbe un CICLO ed anche la storia economica ci dà ragione, la natura...Condivido, dunque, quello che dici "Quando il mercato economico va male e sembra non esserci alcuna via d'uscita.... in realtà un varco si è già aperto da qualche parte. Bisogna solo capire dove..."E mi sento di affermare che proprio IL NUOVO LAVORO INTELLETTUALE può rappresentare il GERME della ripresa...perché dato che le regole del mercato sono cambiate, esso rappresenta lo strumento e la strategia più adatta per entrare in gioco con REGOLE NUOVE!!!
Un cordiale saluto
Clelia